YAS e Viaggiarte vi propongono un itinerario incentrato su arte e ambiente, ideato come un vero e proprio percorso geografico a tappe per l’Italia. Pronti per questo viaggio?
NB: alcune tappe riguardano opere o installazioni permanenti, altre invece riguardano mostre o eventi temporanei e visitabili solo in questo periodo. Occhio alle date!
A Milano, più precisamente in zona Lambrate, potete trovare il murale Anthropoceano di Iena Cruz, realizzato con la vernice Airlite, in grado di assorbire lo smog e l’inquinamento. L’opera in particolare è stata pensata per sensibilizzare le persone sulla tematica della fragilità e dell’importanza della salvaguardia dell’ecosistema degli oceani, fortemente compromesso dalle attività umane e, come ormai tristemente noto, dalla massiccia diffusione della plastica e delle microplastiche. Il murale è permanente e liberamente fruibile.
È stata inaugurata invece a fine maggio 2021 a Bologna l’installazione site-specific Hydroponic Cloud di Andreco, creata quindi appositamente per i Giardini della Serra Margherita ed in particolare per la Serra Grande, uno spazio rigenerato a cura dell’associazione Kilowatt, da sempre attenta ed interessata a sguardi ed azioni sugli spazi e sul contemporaneo. Questo lavoro ed in generale la ricerca artistica di Andreco si inseriscono in un progetto più vasto chiamato proprio Climate Art Project, il cui focus è una riflessione ad ampio raggio su diverse problematiche riguardanti lo stato del pianeta attraverso le arti visive.
L’installazione Hydroponic Cloud è formata da di più di centoventi piante di tipologia diverse, allestite con un impianto idroponico in un sistema di sospensione aereo che ricorda una nuvola.
Le parole dell’artista sul suo lavoro:
“Poter osservare un ecosistema complesso che si trasforma mentre è sospeso in aria, seguire il ciclo dell’acqua, i passaggi di stato della materia, gli scambi chimico-fisici e biologici che avvengono tra i microorganismi, le piante e l’atmosfera, questo è lo spettacolo, questa è l’opera d’arte. Natura come Arte.“
Ci spostiamo a Nord-Est, a Venezia, in cui già dal nostro arrivo in stazione con il treno possiamo scorgere uno degli interventi più interessanti sul climate change e l’innalzamento del livello dei mari e degli oceani, problema che riguarda molto da vicino anche la città lagunare, scelta proprio per questo motivo per ospitare quest’opera.
Si tratta di Climate 04 Sea Level Rise, l’artista è sempre Andreco e anche per questo lavoro sono state utilizzate vernici naturali. Si tratta di una rappresentazione grafica dei livelli delle previsioni di innalzamento del livello dei mari e dei dati medi estrapolati da vari studi diversi sul tema.
Sempre a Venezia sono visitabili le mostre ospitate nella chiesa di San Lorenzo a Castello e organizzate da Ocean Space, che, come dice il nome stesso, si propone di ospitare nei propri spazi eventi legati alla conoscenza e alla sensibilizzazione sugli oceani e gli ecosistemi marini, sempre attraverso la pratica artistica ed i media visivi.
Al momento sono aperte al pubblico Territorial Agency: Oceans in Transformation a cura di Daniela Zyman, secondo capitolo di una mostra esplorativa che è stata sviluppata in cooperazione con una comunità di ricerca e The Soul Expanding Ocean #1 a cura di Chus Martinez, “personale dedicata all’artista Taloi Havini […] che esplora nella sua opera temi come la rappresentazione, l’eredità, gli habitat e le epistemologie dell’Oceania”.
In provincia di Trento invece fu avviato nel 1986 il progetto di Arte Sella, associazione di Borgo Valsugana che coinvolge artisti e architetti nell’installazione di opere sparse per la valle Sella, realizzate preferibilmente con materiali naturali, divise in diversi itinerari, a condizione che accettassero che le loro opere rimanessero a contatto con la natura e ne subissero quindi anche le inevitabili influenze e modifiche.
Ad ora, i percorsi sono visitabili su prenotazione e sono adatti sia ad un pubblico adulto che a famiglie con bambini.
Ritornando alla street art, vogliamo assolutamente ricordare i murales del quartiere di San Basilio a Roma, ed in particolare il lavoro di Blu dedicato all’allegoria della storia del nostro pianeta che a causa dell’inquinamento, della cementificazione e degli effetti causati dall’uomo invece di compiere un’evoluzione culmina nel crollo provocato dall’Antropocene.
Il murale si chiama Spirale della storia della Terra ed è visitabile liberamente sulla facciata di un edificio popolare in zona Casal de’ Pazzi.
A Bitonto invece (in provincia di Bari) si può trovare un altro lavoro di Andreco, Climate 03 Desertification sempre pensato come site-specific per un’area geografica, quella pugliese, a rischio desertificazione a causa dell’intensificazione e dell’accelerazione degli effetti del cambiamento climatico in atto.
Anche questo murale si trova sui muri di un edificio residenziale.
Segnaliamo infine a Lecce dal 30 giugno 2021, il Climate space film & music festival, che si pone l’ambizioso obbiettivo di trattare le tematiche ambientaliste con diversi media artistici e secondo diverse prospettive.
La direzione artistica è di Ludovico Einaudi e Francesco Cara, a cui va il merito di aver stilato un programma di livello dal punto di vista tematico, cinematografico e musicale, con il coinvolgimento di varie forze che collaborano per l’ambiente come Greenpeace, attivisti, imprenditori e scienziati.
Volete segnalarci altri progetti in linea con l’itinerario? Scriveteci a info@viaggiarte.org
E fateci sapere sui Social se lo seguirete o se andrete a scoprire anche solo una o qualche tappa…
(Immagine di anteprima: Hydroponic Cloud _Andreco)
Redazione testo a cura di YAS – Young Artists Supporters con il contributo di Viaggiarte.