Nuova partenza, nuovo inizio, riavvio: la ripartenza, nome femminile, verità etimologica.
Settembre è un mese meraviglioso, permette di lasciare andare il caldo dell’estate con la caduta accogliente delle prime foglie d’autunno e apre a nuove percezioni.
Si fa riordino, o decluttering come ci piace chiamarlo oggi, si riprende in mano il calendario, si fissano appuntamenti, nuove attività, ci si dà spazio (o ce lo si toglie?), si settano (sto scrivendo settano?) un po’ di obiettivi, e si riparte. Forse. Ma verso dove?
Dico forse, e la vena è quella un po’ malinconica, perché per quanto io sia un’amante fotonica del mese di settembre, e di prendere carta e penna e scrivere i miei obiettivi nero su bianco, e magari poi anche cerchiarli e colorarli con nuvolette e fiorellini, e di riordinare, e di ritrovarmi con la mente lucida e il corpo che respira perché è riuscito a praticare almeno 30 minuti di yoga e a leggere mezz’ora nel quotidiano, dico forse – ripeto – perché tutto questo, che è comunque forte, non mi basta per ripartire.
Io, per ripartire, mi vedo con un biglietto aereo con bagaglio da imbarcare, direzione Asia.
È viscerale, è vibrazionale, fa parte della mia natura, che non posso negare, non posso negarmi. Vivo nel presente, con un figlio piccolo ogni ora è un viaggio, e di questo ne sono grata. A dicembre, però, sarei voluta tornare in Asia, con marito e questa volta anche bebè (per me si viaggia a tutte le età), ma mi dico che non è il tempo – di questi tempi.
Accetto, allora, di darmi altro tempo per viaggiare dentro, perché alla fine so che non ce ne diamo mai davvero abbastanza, e dopo un’estate passata con la valigia sempre pronta sull’uscio di casa, per vivere a contatto con la natura tra mare, campagna e montagna, ora la disfo e mi fermo un po’ con me.
Dove senti la ripartenza nel corpo?
Roberto mi ha invitato con amore a prendermi un paio di giorni per me, andando a fare un viaggio, magari con un’amica. Me li prenderò, ma non ora. Adesso quello che davvero voglio prendermi è tempo per le mie basi.
Torno a praticare, torno a scrivere.
I viaggioni torneranno, ci concentriamo intanto a migliorare l’interno e l’attorno.
E chissà che la primavera, prima o poi, abbia un profumo giapponese.
(A presto con novità nella sezione Arte)